I nostri Impegni


  1. Organizzazione di attività formative create su misura per i ragazzi autistici che parteciperanno al progetto. Gli obiettivi saranno costruiti coinvolgendo il ragazzo/a (qualora ne avesse le capacità), la famiglia e l’educatore, posti sullo stesso piano in qualità di “esperti” di aspetti diversi, ma tutti assolutamente necessari per rispondere ai bisogni della persona. Siamo consapevoli che sia necessario lavorare in équipe, ma diventano innovativi e coinvolgenti sia il piano di sviluppo del potenziale maturato in anni di esperienza da moltissime famiglie, sia la sua traduzione in idee che trovino attuazione sperimentale e partecipata. Se l’obiettivo sarà raggiunto o meno, lo sarà da parte di tutti i componenti del “gruppo di lavoro”: speriamo che questo scateni la creatività, la capacità di mettersi in discussione, la perseveranza e la motivazione di tutti. La flessibilità e la possibilità di sperimentare vie nuove, senza tempi di attesa insostenibili, è la cosa che più è mancata a noi famiglie in questi anni di cammino insieme ai nostri figli.
  2. Cura della formazione dei volontari indipendentemente dall’età, dalla qualifica e dal tempo dedicato, illustrando il progetto con un’attenzione particolare alla sensibilità richiesta per entrare in relazione con i ragazzi nello spettro autistico, fragili proprio in questa dimensione. Poter conoscere più da vicino le caratteristiche principali dell’autismo e le strategie per andare “oltre il muro” sarà di aiuto nel creare un clima di inclusione e quindi dic rescita comune.
  3. Accoglienza di gruppi di alunni delle scuole o di altre realtà di aggregazione del territorio, in modo da costruire una realtà associativa aperta, promuovendo una cultura di accoglienza e di servizio nel percorso educativo dei bambini, attraverso un contatto spontaneo e positivo con la disabilità, che può a volte far paura perché sconosciuta o mai avvicinata.
  4. Promozione di un cammino di auto-mutuo aiuto tra genitori con figli adulti, ma in particolare con le famiglie di bambini piccoli che, ricevuta la diagnosi di disturbo dello spettro autistico, vivono il momento difficile dell’accettazione e della riorganizzazione della loro vita intorno a questo mondo sconosciuto.
  5. Costruzione di reti di collaborazione con le scuole superiori in particolare con gli istituti dai quali provengono i ragazzi che entreranno nel progetto dell’associazione. Per i ragazzi ciò sarà particolarmente importante per non perdere le amicizie costruite negli anni delle scuole superiori e per restare agganciati al mondo educativo della scuola, con tutto il potenziale creativo che ciò comporta. Non ultima la possibilità di poter chiedere collaborazione agli insegnanti secondo le materie di competenza, i quali, motivati dall’avere un ex-alunno in associazione, potrebbero essere più disponibili a lasciarsi coinvolgere. L’Associazione inoltre potrebbe proporre alla scuola un ambiente adatto per tirocini/stage scolastici anche per ragazzi con fragilità diverse. Sappiamo infatti che non è per nulla facile per le scuole trovare ambienti e realtà diquesto tipo.
  6. Collegata al punto 2 esiste la volontà di trovare forme di approccio e di approfondimento anche della dimensione spirituale ed emozionale dei nostri ragazzi. Come famiglie sappiamo quanto sia importante, per vivere serenamente, rispondere ai nostri figli nel loro bisogno di crescita multidimensionale, ma troppo spesso ci concentriamo su aspetti concreti immediati, fisici e sociali e non riusciamo ad andare oltre. Il motivo è da ricercare in noi stessi, nell’energia che a volte viene meno, ma certamente anche nella povertà di proposte disponibili sul territorio.
  7. Traduzione del materiale Son-Rise, già esistente ma non ancora disponibile in lingua italiana. Per affrontare questi aspetti vorremmo avvalerci: – del programma Teen-Star che all’estero e anche in alcune città italiane viene sperimentato nel mondo della disabilità, dando risultati molto positivi; – della collaborazione della Parrocchia di Manerbio e/o dell’esperienza di movimenti carismatici che abbiano sperimentato percorsi di avvicinamento alla disabilità.

Risorse economiche

I l progetto tra e la maggior parte delle proprie risorse dalla condivisione e motivazione dei propri associati, che diventano promotori dell’Associazione anche per quanto riguarda il fundraising.

Nello specifico, le principali fonti saranno:

  • Quote e contributi degli associati;
  • Erogazioni liberali degli associati e di terzi;
  • Proventi derivanti da cessione di beni e servizi agli associati anche attraverso lo svolgimento di attività economiche svolte in maniera ausiliaria e sussidiaria e comunque finalizzate al raggiungimento degli obiettivi istituzionali;
  • Entrate derivanti da iniziative promozionali, finalizzate al proprio finanziamento;
  • Contributi da parte di Enti pubblici o privati impegnati a sostegno di programmi documentati, realizzati nell’ambito dei fini statutari.

Monitoraggio

Appaiono evidenti le necessità del raggiungimento di un modello economicamente sostenibile, che supporta il sistema di iniziative per i soggeti che vi aderiscono.

Il monitoraggio delle attvità e dei loro risultati è pertanto determinante per una costante verifica dell’efficacia dell’intero sistema progettuale.
A livello economico

Verifica trimestrale di orrispondenza dei costi sostenuti e delle entrate a fronte delle iniziative e attvità programmate e messe a budget a cura di unmmembro del Consiglio Direttivo. Pianificazione ed implementazione di azioni correttive, a cura del Consiglio Direttivo, in caso di un eventuale scostamento significativo dal budget.

A livello di efficacia (condivisione) di progetto

Raccolta a scadenza mensile/bimestrale, a cura di un membro del Consiglio Direttivo, delle proposte migliorative, dei problemi personali, delle osservazioni generali eventualmente proposte dai membri dell’Associazione, attraverso colloqui individuali da prenotare secondo regolamento. Tale raccolta dati dovrà essere presentata in sede di Consiglio Direttivo, per una verifica condivisa ed un’eventuale definizione di strategie integrative e/o correttive. Predisposizione di un box raccolta osservazioni/suggerimenti accessibile a tutti gli associati per un monitoraggio continuo, da esaminare nella fase preliminare dei consigli direttivi. Raccolta e archiviazione di tali osservazioni (purché in linea con uno spirito critico, costruttivo e propositivo, allineato alle finalità istituzionali dell’Associazione) in un apposito faldone presso la sede dell’Associazione.

Valutazione

I I monitoraggio è propedeutico alla fondamentale valutazione del progetto nel corso del suo divenire, con particolare attenzione alla corrispondenza e alla coerenza tra motivazioni ed obiettivi iniziali, tra attività e contenuti in corso di esecuzione,con i risultati ottenuti.
Il progetto e le sue dinamiche devono essere passate al vaglio per capire se rispondono ad una serie di requisiti essenziali:
  • coerenza interna (a quale fine istituzionale risponde?)
  • equilibrio (si sta dando giusto spazio a ciascuna dimensione del progetto:servizio, formazione, ricreazione?)
  • ottica della circolarità (il circolo “inizio-sviluppo-maturazione-raggiungimento degli obiettivi” porta ad un ripetersi virtuoso dell’attvità oppure risulta irripetibile?)
  • opportunità (le risorse assorbite dal progetto in questo momento vanno sostenute o sarebbe bene sospenderle, rinviarle, anticiparle?)
  • efficacia (la specifica azione ha la capacità di produrre gli effetti sperati?)
  • efficienza( rapporto costi/benefici; capacità di azione con il minimo di scarto, di spesa ,di risorse e di tempo compatibilmente con la realtà nella quale operiamo).